Description

Immediate dispatch from Somerset. Book in excellent unread/unused condition. Hardcover. Italian. See images for condition.

About the book >.>.> Il 27 febbraio 1816 Rossini con la usuale prosodia in-certa consegnava in una lettera alla madre un giudizio lungimirante a proposito della sua ultima fatica: “Il mio Barbier di Siviglia ? un Capo D’Opera e son Certo che se lo sentiste vi piacerebbe”. Erano passati sette giorni dalla prima disastrosa recita dell’opera le cui sorti si risollevarono nelle sere successive. A quel punto il compositore era assai soddisfatto del risultato e delle numerose chiamate che il pubblico romano del Teatro Argentina gli riservava. Dopo il fiasco della “prima” Rossini era comunque gi? consapevole del valore della propria partitura. Sempre alla madre scriveva che “la Musica ? bella assai” (22 febbraio 1816). Il pesarese non sbagliava al punto che Il barbiere di Siviglia pu? essere considerata la prima opera in assoluto a non essere mai uscita dal repertorio. Da 200 anni esatti alimenta i cartelloni teatrali di tutto il mondo identificandosi nell’immaginario collettivo con l’opera buffa tout court. La celebre pi?ce di Beaumarchais Le barbier de S?ville ou La pr?caution inutile (1775) che aveva gi? ispira-to varie intonazioni musicali come quella pi? nota di Paisiello (1782) venne ripresa da Rossini e dal librettista Cesare Sterbini adattandola alle esigenze del tempo. Da qui la predilezione per i “numeri” d’insieme l’impor-tanza del coro lo strepito sonoro l’esasperazione mu-sicale delle situazioni rappresentate ma anche la defi-nizione di personaggi in grado di dialogare con la realt? sociale coeva. Tutto ci? fu realizzato nel giro di poche settimane in un clima creativo frenetico di cui danno conto i documenti riconducibili a compositore poeta e impresario presentati nelle pagine di questo volume. Dopo due secoli si potrebbe pensare di conoscere nel dettaglio ogni aspetto di un simile capolavoro eppure I dati pi? ovvi sono messi in discussione dalle nuove acquisizioni della ricerca e dall’esperienza teatrale. ? indiscutibile che il “mito” di Figaro sia legato innanzi-tutto al Barbiere rossiniano e alla celeberrima cavatina “Largo al factotum. (MP)